LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Filippo Di Lella
Anatomia d’un romanzetto banale

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
Così:
Il nostro protagonista, lo chiameremo Giancarlo, ha circa cinquant'anni, fa il ragioniere, è sposato con la ragazza che conobbe al liceo, hanno due figli adolescenti un po' ribelli ma molto educati, tutti vivono nel loro appartamento appena fuori Città, nella periferia-bene dove non avviene nulla di nuovo.
Il nostro Giancarlo ha un po' l'occhio lungo per le ballerine della tivù, pensa a dove andare in vacanza ad agosto (mi sa che torneranno in Riviera, la cameriera ai piani dell'albergo lo guardava in modo, come dire...diverso), a dove passare la settimana bianca a dicembre (di nuovo Cortina?) e a tornare velocemente a casa dopo l'ufficio; i suoi più grandi problemi sono il traffico (chissà quando riuscirò a prendere quel nuovo modello di SUV?) e le emorroidi che non gli danno tregua soprattutto durante le riunioni col capo. Naturalmente la forfora fa da contorno a questo quieto tran-tran.
Un protagonista con pochi aggettivi.

Il secondo capitolo vede la descrizione dettagliata di una giornata-tipo del nostro beniamino e una timida introduzione dei protagonisti secondari come il suo capo-ufficio (sempre un po' antipatico e tirato a lucido), un suo collega e amico di infanzia (non abitano troppo distante) con cui organizza barbeque domenicali, la sua famiglia (mamma e suoceri un po' dispotici e dal braccio corto, moglie e figli non proprio perfetti, un lontano zio vedovo che abita nella villetta al mare) e un misterioso nuovo vicino (abbronzato, tiene feste chiassose fino a tarda sera ma comunque simpatico, un bell'uomo sui cinquant'anni).

Nel terzo capitolo la morte del lontano zio vedovo, i primi litigi in famiglia, una veloce introspezione sui sentimenti contrastanti del nostro eroe e il vicino (un misterioso e attraente Marco) che ne consola la moglie (Claudiana) piangente sul balcone in comune del palazzo.

Nel quarto capitolo il funerale dello zio si conclude tra le lacrime del solo Giancarlo e la lettura del testamento in cui il morto annuncia il lascito della villetta al suo nipote preferito...Gianca!
Il capitolo si chiude con la misteriosa sparizione della moglie dal cimitero e con la famiglia che si avvia verso casa un po' frastornata ma con segreti progetti su vacanze in un posto nuovo.

Capitolo cinque: il tramonto della normalità.
Rincasato, un Giancarlo esausto crolla sul divano, i suoi figli vanno in discoteca; verso le due, il Nostro, si sveglia per via di rumori provenienti dal pianerottolo, dove scopre la moglie impegnata in attività oral/ricreative con Marco.
Il giorno dopo divorziano, i figli restano con la mamma, la casa pure e i soldi...anche.
Gianca, al colmo della disperazione, scopre che Marco è il nuovo socio del suo capo, viene licenziato in tronco e inizia a bere vino del discount.
La scena si coclude con Giancarlo che si addormenta ubriaco fradicio in autogrill.
Fine prima parte.

-Parte seconda-

Capitolo primo: sono passati tre mesi, la primavera incombe.
Claudiana e i ragazzi convivono stabilmente con Marco, il capo-ufficio vede il fatturato in netto aumento.
Giancarlo, trasferitosi alla villetta sul mare, lavora come manutentore al villaggio turistico poco distante e la sera si ubriaca piangendo il suo destino.

Capitolo secondo:
Profonda introspezione del protagonista, restrospettiva della sua vita e indagine sui suoi fallimenti.
Un dubbio posto sulla possibilità di non averci mai capito molto e dell'impossibilità del destino, la risposta sta nella leggerezza.
Incontro con Maria, barista del villaggio oramai aperto.

Nel terzo capitolo assistiamo alla svolta possibilista: Maria ha 27 anni, Giancarlo se ne innamora, intrecciano una relazione semi-clandestina, dubbi e contrasti sulle età differenti risolti: il Nostro si tatua un'ancora sulle chiappe durante una notte brava con Maria.
La notte finisce col suono delle risate ma l'alba porta con sé un'ombra rappresentata da una station-wagon che parcheggia alla reception.

È nel quarto capitolo che avviene lo scontro-incontro tra le due vite di Giancarlo, la famiglia (ora guidata da Marco) è in vacanza proprio in quel villaggio. Giancarlo cerca di nascondere la sua storia a Maria, poi crolla; litigio e rottura.
Acquisto di una pistola al campo rom poco lontano da lì, tentativo di suicidio fallisce tra lacrime e sudore.
Rabbia.

Quinto capitolo, la resa dei conti.
Un oramai irriconoscibile Giancarlo, privo di scrupoli e motivato alla vendetta, fa irruzione nel bungalow di Marco armato, lo trova a letto con Maria e Claudiana; rissa.
Giancarlo ha la meglio di un soffio, spara a Marco colpendolo all'inguine e al petto, poi spara alle donne.
Rivolge la pistola alla propria tempia, entrano i figli.

Epilogo:
I pezzetti di cranio sono sparsi in tutto il bungalow e su la faccia dei figli, Giancarlo giace al suolo.
L'ispettore Gianni archivia le pratiche come omicidio-suicidio e affida i ragazzi al capo-ufficio.
Il tramonto porta con sé il sangue della sera e una nuova speranza: il capo-ufficio e i ragazzi si trasferiscono in una villetta al mare dove, pare, vi abitasse un tipo simpatico venuto da un paese della periferia-bene.
Fine.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.